Il Progetto Educativo
Nel progetto, intendiamo costruire l’intervento educativo e didattico con strumenti e metodologie non occasionali.
L’osservazione del bambino, l’auto-osservazione dell’educatore, la formazione e l’aggiornamento professionale diventano strumenti indispensabili per creare servizi educativi rivolti all’ascolto dei bisogni del bambino, della famiglia e dell’educatore.
Il fondamento teorico di questo approccio educativo, ha come punto di partenza l’immagine di un bambino attivo, in grado di essere il protagonista delle proprie esperienze all’interno del nido CiccioRiccio.
Già dai primi mesi al nido, gradualmente i bambini sono educati ad essere indipendenti, iniziando dal soddisfacimento dei bisogni primari quali il pasto, le cure e il sonno.
Sono sollecitati ad assumere ruoli personali nelle diverse attività di gioco e nelle diverse esperienze che vengono loro proposte dell’educatrice.
La figura professionale dell’educatrice, garantisce la presenza di un regista discreto e attento, di un coreografo fantasioso che è guidato dall’agire spontaneo dei bambini.
I bambini al nido CiccioRiccio, inizieranno ad apprendere il linguaggio non verbale e inizieranno la conoscenza dell’io corporeo già nei primi mesi di vita fino ad arrivare all’acquisizione del linguaggio verbale e quindi alla capacità di comunicare, ponendo domande e alle volte dandosi delle risposte da solo. Imparano anche ad ascoltare, a condividere il tempo e lo spazio con gli altri bambini; inizieranno altresì ad apprendere le prime norme di socializzazione.
Attraverso numerose attività potrà potenziare lo sviluppo psicofisico, sia in momenti specifici della giornata che in normali momenti di routine.
Verrà sviluppato anche l’aspetto affettivo legato al gioco che si andrà a modificarsi con l’età. Nel primo anno di vita il bambino gioca con il proprio corpo e con quello della mamma, questo è un gioco dove le sensazioni piacevoli si rivolgono alle sensazioni che gratificano il sé. I bambini a quell’età giocano con le mani, afferrano e stringono ogni oggetto a loro vicino per scoprirlo e imparare cose nuove. Questo è il periodo della scoperta tattile e dell’identificazione con la mamma e tutte le figure familiari, il bambino non percepisce l’altro come diverso da sé.
Nel secondo anno il bambino affronta la separazione dalla mamma con ansia, ma che viene superata con l’aiuto e la complicità tra la famiglia e le educatrici che con attenzione e cura accompagnano il bambino alla costruzione della propria personalità. Interpretano il gioco come un meccanismo di difesa; il bambino ripropone attivamente le proprie esperienze per provare sollievo.